SKYHAWK 3X10
by BENCHER
Antenna Direttiva YAGI a 10 elementi per 10-15-20
senza trappole
(operativa anche in 12 e 17 metri con rendimento
ridotto)
(cliccare sulla foto per ingrandire)
SKYHAWK 3X10
Dettagli costruttivi
CARATTERISTICHE TECNICHE GENERALI
Lunghezza BOOM totale: m. 7,315
Diametro BOOM: cm. 5,08
Superficie esposta al vento: mq. 0.7896
Raggio di rotazione: m. 6,705
Peso: kg. 34
Resistenza al vento: >144 km./h senza ghiaccio
Alimentazione: Singolo cavo coassiale a 50 OHM
BALUN: Bencher SY-2, fornito di serie
Potenza Massima Applicabile: 2,5 kW
SPECIFICHE TECNICHE PER CIASCUNA BANDA
20 METRI
Effettiva lunghezza del BOOM: m. 7,010
R.O.S.: <1,4:1 da 14 a 14.350 MHz, misurato nel
punto di alimentazione
Rapporto Fronte/Retro: >20 dB su TUTTA la banda, con picco di
21 dB a 14.150 MHz
Guadagno: >7 dBi su TUTTA la banda, 7.15 dBi
a 14.0 e 7.4 dBi a 14.350 MHz
15 METRI
Effettiva lunghezza del BOOM: m. 4,978
R.O.S.: <1,5:1 da 21.0 a 21.450 MHz, misurato
nel punto di alimentazione
Rapporto Fronte/Retro: >16 dB su TUTTA la banda, con picco di
24,5 dB a 21.350 MHz
Guadagno: >7 dBi su TUTTA la banda, 7 dBi a
21.0 e 7.6 dBi a 21.450 MHz
10 METRI
Effettiva lunghezza del BOOM: m. 5,105
R.O.S.: <1,5:1 da 28 a 28.900 MHz, misurato nel
punto di alimentazione
Rapporto Fronte/Retro: >14 dB su TUTTA la banda, con picco di
15 dB a 28.500 MHz
Guadagno: >7.7 dBi su TUTTA la banda, 7.7
dBi
a 28.0 e 9.2 dBi a 28.900 MHz
PREZZO AL PUBBLICO: euro 1940,00 iva inclusa
DESCRIZIONE con NOTE TECNICHE
SULLA
SCELTA DI UNA YAGI
di Alessandro Novelli – I6NOA
I DX’ers che hanno molti anni d’esperienza sanno bene che un sistema
d’antenne ben progettato che sfrutti un singolo supporto può
offrire
un notevole rendimento senza dover necessariamente installare un
sistema
a supporti multipli con antenne monobanda separate.
Già a 12 metri da terra, una buona antenna direttiva tribanda
offrirà un ragionevole rendimento in 20 metri e sarà
abbastanza
competitiva in 15 e 10 metri. Portando la stessa antenna a 18 o 21
metri
da terra sarà davvero difficile trovare molti rivali in quasi
tutte
le aperture di banda.
Installare un traliccio adeguato per una Yagi è, nella maggior
parte dei casi, un tipo di esercizio né facile né
economico.
La manutenzione continuata, se il sistema non è adeguatamente
dimensionato e presenta punti deboli, può ulteriormente mettere
alla prova la pazienza e le proprie finanze.
Una scelta appropriata e consapevole svolta sin dall’inizio può
quindi essere fondamentale per assicurarsi tranquillità e
rendimento
costanti negli anni a venire.
Per la maggior parte di coloro che si dedicano al DX la scelta di
un’antenna
tribanda che possa essere competitiva nel collegamento della stazione
rara
è la decisione più importante nella progettazione di un
sistema
d’antenne che utilizzi in singolo traliccio.
Sfortunatamente per chi si accinge ad effettuare una scelta, la maggior
parte dei costruttori di antenne fornisce cifre abilmente
“addomesticate”
per indicare i guadagni ed i decibel relativi, e la sorpresa nella
pratica
utilizzazione può risultare poi sgradevole quando ci si accorge
che l’antenna non ha il rendimento che ci si aspettava.
Alcuni produttori e progettisti sanno bene che, non potendo
accuratamente
misurare il guadagno diretto dell’antenna, il radioamatore che acquista
una nuova direttiva per prima cosa proverà a girarla per vedere
come questa si comporta relativamente all’attenuazione dei segnali sul
retro dell’antenna, in altre parole valuterà quanto buono
è
il rapporto fronte/retro. Essi sanno inoltre che tale misurazione
sarà
effettuata utilizzando l’S-meter degli apparati, che spesso non
è
accurato e tende a dare risultati gonfiati. Quindi, la cosa più
importante per loro sarà progettare l’antenna per il migliore
rapporto
fronte/retro al fine di offrire subito al cliente la percezione di
avere
effettuato, in base alle suddette prove, un buon acquisto.
Sfortunatamente, però, i parametri sono tra essi correlati,
ed un’ottimizzazione per il miglior rapporto fronte/retro avviene a
spese
innanzitutto del guadagno diretto, poi in parte anche del fronte/lato e
dei quarti laterali del retro.
Progettare un’antenna per il migliore rapporto fronte/retro è
di gran lunga più semplice che farlo per il massimo guadagno
diretto,
e ad aiutare i costruttori di antenne c’è anche il fatto che, se
l’antenna è trappolata, un progetto ottimizzato per il miglior
rapporto
fronte/retro ha meno perdite su tale parametro a causa delle trappole
di
quante non ne avrebbe sul guadagno diretto.
Invece, il parametro più importante nella progettazione di
un’antenna
direttiva dovrebbe essere il GUADAGNO, che è poi il vero motivo
per cui la maggior parte dei radioamatori le compra e le installa !
Il GUADAGNO è ciò che apre le bande, tira i segnalini
fuori dal rumore di fondo, e fa sfondare nei pile-ups.
Quando girate l’antenna verso paesi lontanissimi in una banda
apparentemente
deserta, e di colpo appaiono i segnali DX, è il GUADAGNO
dell’antenna
che sta lavorando per voi, non il rapporto fronte/retro.
Sfortunatamente il radioamatore medio di solito non ha la
strumentazione
adeguata per misurare il guadagno diretto di un’antenna (come non
l’hanno
anche alcuni costruttori di antenne), e quindi si fida delle cifre
fornite
dai costruttori.
A questo punto, purtroppo, il costruttore, per convincere l’acquirente
della bontà del suo prodotto, è costretto ad
“addomesticare”
l’enunciazione della cifra del guadagno con alcuni artifici “tecnici”
che
vedremo avanti, e quindi a mentire dicendo che la propria tribanda
trappolata
ha, per lo meno, lo stesso guadagno della migliore monobanda con la
stessa
lunghezza di boom. Anzi, addirittura in alcuni casi assistiamo
all’oscena
rappresentazione di guadagni di antenne trappolate addirittura
superiori
a quelli di monobande ben progettate…e questo è semplicemente
ridicolo,
visto che le trappole hanno comunque delle perdite!
Per “addomesticare” le cifre del guadagno il trucco è semplice,
ma non dichiarato se non dietro esplicita richiesta. A quel punto il
costruttore
afferma che il guadagno è stato misurato con l’antenna posta ad
una certa altezza da terra, e quindi considerando anche il guadagno
offerto
dalla riflessione della terra reale, aggiungendolo a quello
dell’antenna
stessa, e comparandola con un’antenna teorica in spazio libero, dove
però
non vi è terra e quindi nessun guadagno aggiuntivo offerto dalle
riflessioni della terra reale (questo è anche uno dei motivi per
cui antenne uguali si comportano diversamente in installazioni diverse
su terreni diversi).
Tale metodo è quindi chiaramente fuorviante, ma purtroppo
ampiamente
adottato.
Inoltre, i costruttori in genere esprimono il miglior guadagno ottenuto
sulla miglior frequenza operativa, spesso non specificandola, ma non
dicono
come si riduce tale guadagno spostandosi da quella frequenza!
Abbiamo trovato invece che le specifiche offerte dalla ditta Bencher
in riferimento alla propria SKYHAWK 3X10 sono oneste, e sicuramente non
gonfiate. Ed a favore di questa considerazione va anche il fatto che
è
l’unica ditta ad offrire le specifiche tecniche della propria antenna
BANDA
PER BANDA, quotando anche il livello di minor guadagno e fronte retro
considerando
TUTTA la banda passante, oltre alle cifre più elevate ottenute
sulla
frequenza migliore.
SE volessimo fare una comparazione sul guadagno utilizzando lo stesso
trucco di alcuni costruttori, la SKYHAWK avrebbe i seguenti GUADAGNI:
20 metri = 13.4 dB
15 metri = 13.6 dB
10 metri = 15.3 dB
E tali cifre sarebbero ancora oneste se comparate a quelle di alcune
antenne trappolate….
Queste cifre riflettono il guadagno di un’antenna posta ad una
lunghezza
d’onda da terra e comparata ad un’antenna isotropica. Peccato che per
avere
tali cifre si dovrebbe alzare o scendere l’antenna continuamente, visto
che una lunghezza d’onda in 10 metri è pari a solo mezza
lunghezza
d’onda in 20 metri….
Questi sono i motivi per cui l’acquirente di una determinata antenna pubblicizzata come eccezionale finisce nella pratica giornaliera per rendersi conto di avere speso soldi per un’antenna che non è poi granchè!
Se volete invece un'analisi seria ed approfondita dei diagrammi della SkyHawk in situazioni reali, troverete in questa stessa pagina, nel capitolo relativo all'analisi tecnica ed allo stacking di più antenne, tutte le informazioni.
Ma in che misura l’approccio della Bencher con la sua SKYHAWK
è
differente?
La SKYHAWK è la più classica delle YAGI, ovvero una
tribanda,
ma a differenza di altre tribanda è stata progettata ed
ottimizzata
fin dall’inizio per essere SENZA TRAPPOLE.
Le trappole riducono la larghezza di banda operativa, riducono il
guadagno,
ed introducono delle perdite intrinseche, che a seconda del progetto
possono
variare da 0.5 a 1.5 dB per ciascuna trappola attraversata dalla
radiofrequenza,
secondo quanto affermato dall’Antenna Handbook dell’ARRL.
Mentre quindi in 10 metri questo può essere un fattore
trascurabile,
in 20 metri questo diventa un fattore essenziale, ed infatti chi ha una
tribanda trappolata sa bene che la banda di peggiore rendimento
è
proprio quella dei 20 metri.
Tale progetto è molto più difficile di quello di
un’antenna
trappolata convenzionale, e di sicuro è più costoso da
realizzare,
impiegando elementi di lunghezza naturale, quindi non raccorciati,
banda
per banda. Ma i benefici ottenuti, in termini di guadagno e di
larghezza
di banda, sono davvero molto sostanziosi.
Ottimizzare un’antenna per il guadagno diretto porta con sé la penalizzazione del rapporto fronte/retro, ma di solito questo compromesso non è molto significativo. D’altro canto, essendo i parametri correlati, l’ottimizzazione del rapporto fronte/retro porta con sé un sacrificio molto più significativo del guadagno e della larghezza di banda operativa, oltre a sacrificare in parte anche la reiezione dei segnali provenienti dai lati e dai quarti laterali posteriori dell’antenna.
Molti progetti di direttive tribanda con molti elementi a lunghezza naturale sono apparsi sul mercato, ma di fatto si tratta di antenne separate ed assortite sullo stesso boom. Il loro rendimento sarebbe accettabile sulla carta se prese separatamente, ma di fatto l’interazione tra gli elementi purtroppo lo riduce notevolmente nella pratica.
La SKYHAWK è invece OTTIMIZZATA PER IL GUADAGNO DIRETTO, grazie alla progettazione effettuata con un notevole programma per computer recentemente sviluppato, che riconosce anche l’interazione tra gli elementi come un potenziale problema e si occupa di effettuare tutti i calcoli per risolverlo al meglio.
Oltre al fattore GUADAGNO esiste un altro fattore sicuramente non
trascurabile
quando si investono dei soldi su un’antenna: la RESISTENZA MECCANICA.
Per quanto si sappia, la SKYHAWK è l’unica antenna commerciale
ad offrire una COMPENSAZIONE DEL VENTO. Ma di cosa si tratta
esattamente?
Vediamolo insieme.
La SKYHAWK è stata correttamente bilanciata aggiungendo sul
boom un elemento non metallico, ed inoltre è stata aggiunta,
sempre
sul boom, una placca deflettrice per il vento. Grazie a questi
accorgimenti
meccanici l’antenna non ha la tendenza a girare nel vento,
indipendentemente
dalla direzione da cui questo possa spirare.
Quali sono i benefici, apparentemente non evidenti, ma reali, di
tale
costruzione?
Innanzitutto, già dal momento in cui l’antenna deve essere posta
sul traliccio, chi la installa avverte subito di avere tra le mani
qualcosa
di più facile con cui lottare, sia contro le brezze, sempre
presenti,
sia contro lo sbilanciamento fisico che tende di solito a far scappare
le antenne da una pur solida presa, essendo la SKYHAWK
meccanicamente
bilanciata grazie al sistema che abbiamo visto precedentemente. Sebbene
il vento tenti di farla muovere, per lo meno non sortirà
l’effetto
di avvitarla su colui che si accinge a montarla!
I benefici non si fermano qui, ma continuano.
Infatti, offrendo l’antenna una COMPENSAZIONE del carico al vento
grazie
al deflettore citato, la SKYHAWK risulta avere un carico molto meno
stressante
sia sul traliccio sia sul meccanismo del rotore.
Molti radioamatori non si rendono conto che gran parte dei danni
riportati
dai tralicci in condizioni climatiche avverse con forti venti sono
dovuti
all’avvitamento del traliccio su stesso causato dall’antenna. Tale
effetto
è molto marcato sui piccoli tralicci fissi con controventi, ma a
seconda del carico può essere distruttivo anche per tralicci
telescopici,
carrellati o autoportanti. Quando il traliccio si avvita su se stesso
l’intera
struttura verticale si indebolisce, fino ad inarcarsi in un punto e
crollare
rovinosamente.
Anche i rotori vengono messi a dura prova dalle antenne che cercano
di girare quando sono fortemente pressate dal vento. Ciò che li
danneggia maggiormente è il lavoro effettuato contro i loro
meccanismi
di rotazione e frenanti dalle continue variazioni dei livelli di
spinta e delle direzioni dei venti. Ovviamente le antenne che tendono
maggiormente
a girare nel vento a causa della grande resistenza offerta saranno
anche
quelle che tenderanno a logorare di più ingranaggi e freni. Il
continuo
tira e molla causato dal vento che aumenta e poi diminuisce in misura
variabile,
per poi soffiare più forte e cadere di nuovo, è davvero
duro
da sopportare per il rotore.
Ed anche l’antenna stessa, se tende a girarsi nel vento, soffre meccanicamente. Il continuo movimento di andata e ritorno contro i freni e gli ingranaggi del rotore alla lunga determina consunzione, vibrazioni, ed in genere un’accorciamento della vita dell’antenna. A ciò si aggiunge lo stress meccanico diretto determinato dal vento sugli elementi che si oppongono ad esso. Ma la SKYHAWK, offrendo la COMPENSAZIONE DEL VENTO, non lotta né contro il vento, né il traliccio, né il rotore, garantendo a questi componenti ed a sé stessa una vita più lunga.
Molte antenne Yagi tribanda a boom lungo richiedono tiranti di qualche tipo per sostenere il boom stesso, che altrimenti si inarcherebbe flettendo le estremità verso il basso sotto il peso degli elementi. In effetti, il sistema dei tiranti è per il produttore molto meno costoso di quanto non possa essere l’alluminio necessario per produrre un boom talmente rinforzato da essere autoportante. Sfortunatamente, però, tale accorgimento impedisce di montare l’antenna alla sommità del mast o palo di supporto, oppure di montare un’altra antenna al di sopra della tribanda, rubando spazio prezioso al sistema d’antenna.
La SKYHAWK è invece progettata talmente bene e costruita con criteri talmente conservativi da non richiedere tiranti per il boom dell’antenna.
Un’altra cosa è importante menzionare: essa è stata
progettata
da qualcuno abituato ad arrampicarsi sui tralicci, tenendo quindi bene
a mente le difficoltà di coloro che devono installare antenne
radioamatoriali,
specie se grandi.
Avete mai cercato di fissare il boom di una direttiva al mast mentre
siete legati al traliccio, ed il boom tende a sfuggirvi dalle
mani
mentre cercate nel taschino quella vite e quel bullone per fissarlo in
un punto, per poi finire il fissaggio con meno carico che incombe?
Bene,
questa è una situazione che con la SKYHAWK non si
presenterà
mai, perché essa usa 2 piastre di fissaggio, una sul mast
ed una sul boom, ognuna facilmente assemblata ed installata nel punto
prefissato
prima che l’antenna venga issata sul traliccio. Una volta che l’antenna
sia in posizione, l’installatore arrampicato sul traliccio non
dovrà
fare altro che guidare la piastra fissata sul boom attraverso due
grandi
viti che fuoriescono dalla piastra già fissata al mast. Queste
viti
attraverseranno, scendendo, appositi fori ad asola e l’antenna
andrà
automaticamente a posizionarsi nel punto giusto di fissaggio.
Semplice, no? A questo punto l’installatore dovrà solo fissare
le due viti con i bulloni, aggiungerne altre due simmetricamente (ma a
questo punto senza carichi tra le mani) , ed infine stringere tutti e
quattro
i bulloni per bene. Questa è di sicuro la soluzione di fissaggio
più semplice mai offerta su una Yagi!
Riassumiamo quindi brevemente quali sono le caratteristiche che
veramente
il radioamatore desidera. Esaminiamole insieme, e quando avremo finito
sarete sorpresi di notare che la vostra lista assomiglierà alle
caratteristiche offerte dalla SKYHAWK.
1)
Volete un’antenna con un rendimento tale da consentirvi di rivaleggiare
nelle aperture di banda, una direttiva tribanda senza compromessi con
il
rendimento di una monobanda full-size dal boom consistentemente lungo.
NOTA BENE: Nonostante le aggressive asserzioni dei dipartimenti del
marketing di quasi tutti i produttori di antenne, qualsiasi antenna
tribanda
che faccia uso di trappole non può raggiungere minimamente tale
scopo.
2)
Volete un’antenna costruita con i migliori materiali possibili:
un’antenna
progettata per durare in piena operatività per molti anni senza
aver bisogno di continue manutenzioni, un’antenna progettata
dall’inizio
per resistere alle peggiori tempeste ed ai sempre più terribili
raggi ultravioletti. E di sicuro vorrete anche che tutta la viteria ed
il materiale di fissaggio sia in acciaio inossidabile, robusto e
durevole.
NOTA BENE: Per tenere bassi i costi, molti produttori di antenne
utilizzano
staffe ad U ed altri materiali per i componenti di fissaggio che sono
semplicemente
placcati, e che con il passare del tempo arrugginiscono. Se siete
d’accordo
che questa sia una falsa economia, insistete sull’acciaio inossidabile.
3)
Volete un’antenna progettata secondo le ultimissime tecniche di
ottimizzazione
al computer, senza trappole, al fine di ottenere la maggiore larghezza
di banda possibile, eliminare le perdite ed i problemi di bruciature
legati
alle trappole stesse, e con la minore resistenza al vento possibile.
NOTA BENE: Le trappole sono responsabili non solo di una ridotta
larghezza
di banda entro un R.O.S. ragionevole, ma riducono anche la larghezza di
banda entro cui è possibile ottenere il massimo guadagno diretto
o il massimo rapporto fronte/retro. Inoltre, introducono delle perdite.
Ciascuna trappola, a seconda del progetto, come bene illustrato
sull’Handbook
dell’ARRL, attenua la RF da 0.5 a 1,5 dB.
4)
Volete un’antenna che non abbia dei supporti, cavi o tiranti per
sostenere
il boom, in modo da poter sfruttare al massimo lo spazio disponibile
sul
MAST di supporto per poter eventualmente installare un’altra antenna a
distanza adeguata dalla tribanda, magari la monobanda per 40 metri che
avete sempre sognato. La progettazione di un boom con cavi e tiranti
rende
sicuramente l’antenna più economica per il produttore rispetto
ad
un’altra con un boom adeguatamente rinforzato che ne faccia a meno, ma
occupa maggiore spazio sul mast, sicuramente più costoso per
voi.
5)
Volete un’antenna che offra una resistenza al vento che sia la
più
bassa possibile per la sua dimensione, un’antenna che sia ben
bilanciata
rispetto alla torsione indotta dai venti più inclementi, in modo
tale che anche il vostro rotore duri più a lungo. Un progetto
che
includa anche il bilanciamento dell’antenna rispetto alla torsione
costa
un po’ di più, ma se può risparmiare una scalata al
traliccio
nel freddo del mese di Febbraio per una manutenzione o una riparazione
al rotore, questo progetto appare subito economico.
6)
Volete un’antenna FACILE da assemblare, che non richieda tarature sul
traliccio; un’antenna nella quale gli elementi e le sue parti siano
seriamente
bloccati al loro posto e non modifichino le proprie dimensioni nel
corso
di un fortunale invernale.
7)
Un BONUS ulteriore potrebbe essere rappresentato dalla
possibilità
di operare con la stessa antenna anche in 12 e 17 metri, anche se con
rendimento
ridotto rispetto alle tre bande principali per cui è stata
progettata.
Se l’antenna che volete sul vostro traliccio assomiglia a quella
descritta,
allora siete pronti per la SKYHAWK, l’antenna progettata con gli
standard
più elevati ed ora prodotta dalla BENCHER, azienda statunitense
resa già famosa dai meravigliosi tasti telegrafici, iambic
paddles
singoli e dual, filtri passa-basso ed antenne verticali BUTTERNUT.
ANALISI TECNICA DETTAGLIATA DELL'ANTENNA CON SOLUZIONI DI STACKING
La SkyHawk offre, gamma per gamma, eccellenti diagrammi non solo
come
singola antenna, ma anche come stack di 2 o3 antenne sovrapposte.
Il tipo di sistema adottato, con tutti e 3 gli elementi pilota
alimentati
direttamente, porta ad una situazione di "fase forzata", altamente
desiderabile
per realizzare uno stack di antenne.
Analizziamo insieme i diagrammi banda per banda, riportati di seguito,
ottenuti grazie all'analisi con il programma EZNEC, di una singola
SkyHawk
posta a 30 metri da terra.
Notiamo come il rapporto Fronte/Retro sia molto buono. La terra
utilizzata
per la modellazione (poor to average, ovvero da povera a media)
è
in questo caso non delle migliori, proprio per non enfatizzare i
risultati,
quindi con una costante dielettrica di 13 ed una conduttività di
0.002 S/m. Una terra migliore (che si trova quasi dovunque) offrirebbe
risultati anche migliori, ma rimaniamo pure nelle peggiori condizioni
per
l'analisi: i risultati reali potranno essere solo migliori nella
stragrande
maggioranza dei casi!
FIGURA 1 - 10 metri
FIGURA 2 - 15 metri
FIGURA 3 - 20 metri - Da notare l'eccellente
rapporto Fronte/Retro
Analizziamo ora il diagramma di uno stack di 2 antenne, poste la prima a 30 metri e la seconda a 20,42 metri di altezza sullo stesso supporto.
FIGURA 4 - Diagramma in 10 metri per 2 antenne a 30 e 20,42
metri. Gli angoli alti non sono un cattivo compromesso e sono dovuti
alla
spaziatura un po' larga per i 28.5 MHz.
FIGURA 5 - In 15 metri abbiamo un buon diagramma con 3
dB di guadagno sulla singola antenna.
FIGURA 6 - In 20 metri abbiamo 2.8 dB di guadagno sulla
singola antenna.
Il guadagno inferiore a 3 dB è dovuto alla spaziatura che,
per
i 20 metri, è un po' meno che ottimale (0.2 dB, quindi
trascurabile),
ma una spaziatura maggiore penalizzerebbe le altre bande maggiormente.
Con le tribanda bisogna d'altro canto scegliere soluzioni di
compromesso
per le 3 bande.
I diagrammi sono davvero molto buoni, e notiamo come i lobi superiori
di una singola antenna siano soppressi dalla sovrapposizione di 2
antenne.
Infatti, gli angoli di radiazione sono sicuramente parametri da non
trascurare!
Ora analizziamo uno stack di ben 3 SKYHAWKS: la prima a 30 metri, la seconda a 20,42 metri, ed la terza a 10,37 metri.
FIGURA 7 - Modello di 3 antenne a 30 metri, 20,42 metri
e 10,37 metri di altezza
Come si può apprezzare, lo stack di 3 antenne ha un diagramma
davvero superbo, con notevole guadagno e nonostante sia stato
considerato
per l'analisi un suolo da povero a medio.
Volete vedere come apparirebbe il diagramma su un terreno di buona conduttività? Eccolo di seguito!
Come si vede la differenza non è tanta, in quanto grazie al
sistema
di alimentazione i guadagni offerti sono reali come i diagrammi.
Tutti i prodotti BENCHER e BUTTERNUT, inclusa la
direttiva
SKYHAWK 3X10, sono distribuiti in Italia da:
Hardsoft Products -
Ufficio
Commerciale
ORARI PER IL PUBBLICO:
LUNEDI' - VENERDI : 09.30-12.30 e 16.30-19.30
CHIUSO IL SABATO
TEL. 0871-560.100 / FAX.
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